mercoledì 23 aprile 2014

OMEOPATIA E FENOMENO DELL'ENTANGLEMENT

L’omeopatia, applicata da veri studiosi della scienza di Hahnemann, funziona – checché ne dicano coloro che non l’hanno mai sperimentata. Ma come funzioni, come possa arrivare così profondamente nei tessuti malati, nelle infezioni e nelle degenerazioni cellulari, questo è ancora un mistero, anche se molti studi, soprattutto quelli condotti in campo fisico quantistico, cominciano a dare spiegazioni tanto inattese quanto importanti. 
Il complesso lavoro, pubblicato da Marcin Molski su Homeopathy nel 2010, dimostra come solo applicando regole biofisiche di natura quantistica ai sistemi omeopatici si potrà superare il paradosso fra numero di Avogadro e funzione ancora attiva del preparato omeopatico dinamizzato. “In altre parole, diluizione e dinamizzazione creano, fra solvente e soluto, un punto quantico, cioè una nanostruttura formata da un'inclusione di un materiale semiconduttore all'interno di un altro semiconduttore: tale struttura genera un pozzo di potenziale tridimensionale che confina i portatori di carica (elettroni e lacune) in una piccola regione di spazio, in cui i livelli energetici divengono discreti e capaci di influenzare strutture complesse, come la fisiologia umana e animale”.

Uno degli ultimi lavori pubblicati mette in campo il concetto di entanglement, quella particolare caratteristica che unisce per sempre due (o più) elementi che nascono insieme e che possono prendere strade molto differenti: una variazione apportata su uno dei due elementi, comporterà una variazione analoga anche sull’altro elemento, in qualunque parte dell’universo si trovi.

Questo concetto, avvalorato dalle sperimentazioni nel campo della Fisica, viene applicato a molti altri settori, da quelli scientifici a quelli spirituali, e moltissimo anche nel campo della psicoterapia. Entanglement, “un aspetto peculiare dei sistemi quantistici interagenti, legato alle "relazioni reciproche" (le correlazioni) tra questi sistemi, al rapporto di mutua dipendenza che si instaura tra di essi”.
Mutua dipendenza: concetto fondamentale per comprendere come l’omeopatia possa influire sugli aspetti fisico, emozionale e mentale contemporaneamente. Come ipotizzato da Anagnostatos, fisico, e da Vitoulkas, medico, le molecole afferenti a una certa sostanza (per esempio, arnica o pulsatilla) impongono all’acqua una particolare (e unica) stechiometria, le imprimono cioè una impronta sub-atomica che può diffondersi all’acqua dell’organismo che viene a contatto con il rimedio omeopatico, che a sua volta può veicolare la reazione del substrato fisico (il corpo). 

Gli studi di Ball, Molski e Engel ipotizzano che l’omeopatia funzioni per contiguità atomica e sub-atomica, e indicano che il rimedio omeopatico riconoscerebbe una qualche modalità di estrinsecazione delle cellule dell’organismo come proprie, come simili a sé, come originate dalla stessa fonte. “La somministrazione del rimedio omeopatico potrebbe provocare un passaggio di eccitazione degli elettroni dalla molecola donatrice alla molecola cellulare accettante, figurando la comparsa di un fenomeno di coerenza quantistica. L’oscillazione elettronica può essere in grado di sondare tutti i potenziali percorsi energetici e scegliere quasi istantaneamente il percorso più veloce verso il centro di reazione, senza subire costi energetici”. È qui che il processo si velocizza, nella materia vivente, tramite il fenomeno dell’entanglement.
“La dinamizzazione omeopatica potrebbe generare fenomeni quantistici che ricordano, nel loro andamento, la curva Ovest-Brown-Enquist della crescita ontogenetica, con un potenziamento biologico dell'effetto nel crescere del solvente e non del soluto e una refrazione microscopica che non dipende dalla quantità di sostanza attiva ma dal tempo”.

Fonti:
- Carlo Di Stanislao - Un modello quasi-quantico per spiegare l'omeopatia - Omeopatia33.it, 10 aprile 2014
- Homeopathy, 2011, 100, (4), 259 h
- Molski M. - Quasi-quantum phenomena: the key to understanding homeopathy – Homeopathy, Volume 99, Issue 2, Pages 104-112, April 2010 
Anagnostatos, Vithoulkas, Garzonis, Tavouxoglou – A Working Hypothesis for Homeopathic Microdiluted Remedies – The Berlin Journal research in Homeopathy, Vol 1, No. 3, June 1991