domenica 27 luglio 2014

METTI UN CAGNONE IN SPIAGGIA


Sulle spiagge di solito i cani non sono i benvenuti: possono entrare in orari specifici, a seconda delle ordinanze comunali, che però spesso vengono invocate a caso. Infatti, i cartelli su cui è scritto che i cani non possono entrare in spiaggia devono indicare sul retro il numero dell’ordinanza in questione, altrimenti non hanno valore di proibizione. I cani devono ovviamente essere muniti di guinzaglio e museruola, come in tutti il luoghi pubblici, ed essere sorvegliati come creanza comanda: anche se è un peccato, è diritto di tutti non gradire la vicinanza di un animale altrui: a volte perché è nero, a volte perché è grande, a volte perché un lontano trauma fa sudare freddo ogni volta che si vede un cane … rimane comunque un diritto, da esercitare in modo educato, non voler averci a che fare.

Se i padroni sono di buone maniere – mediamente pochi, a giudicare dai marciapiedi cittadini – il cane non solo non sporca la spiaggia, ma contribuisce a renderla più pulita. Nel corso dell’estate del 2012 e del 2013, i ricercatori della Central Michigan University hanno tenuto sotto controllo sezioni di 200 metri di una spiaggia, in cui alcune sezioni erano permesse ai cani (hanno scelto i border collie) e altre no. Sono state registrate le presenze di gabbiani su ciascuna porzione di spiaggia e sono state raccolti settimanalmente campioni di acqua di mare e di sabbia, valutando la carica batterica di E. coli, che potrebbe causare malattie nell’essere umano e a divieti di balneazione e chiusura delle spiagge. I campioni provenienti dalle spiagge in cui i cani avevano allontanato i gabbiani avevano conteggi di E. coli significativamente inferiori rispetto alle spiagge di controllo.
Ossia: i border collie  sono efficaci nel ridurre l’assembramento di gabbiani sulle spiagge ricreative, derivandone una minore quantità di Escherichia coli nella sabbia … Ditelo al bagnino!

Fonte:

American Society for Microbiology