giovedì 7 agosto 2014

SI SMETTE DAVVERO DI FUMARE CON LE E-CIG?

La nicotina crea dipendenza e le componenti della comune sigaretta creano malattie di ogni genere, sia in chi fuma che in chi subisce il fumo. Utilizzare le e-cig non è un rimedio sicuro contro la dipendenza da fumo e sta creando anche altri tipi di preoccupazione. Se una persona soffre di malattie metaboliche (come il diabete o l’ipercolesterolemia), l‘astensione dal fumo è una indicazione importantissima, fa parte del cambio di stile di vita che viene invocato in questi casi, insieme alla dieta e al moto.

Ecco qua, senza tanti giri di parole. 
Fumare fa male in ogni caso, non c’è speranza. La dipendenza da nicotina, da un punto di vista medico, è considerata una vera tossicodipendenza, e come tale va trattata da personale qualificato; solo il 40% delle persone che si rivolgono ai centri anti-fumo riesce a smettere di utilizzare le sigarette. Le strategie di cura e disintossicazione devono essere combinate e prevedere il trattamento delle crisi di astinenza (la nicotina è un antidepressivo), il disagio dovuto alla mancanza della gestualità correlata al rito della sigaretta, la condivisione del momento dell’interruzione e un supporto alla consapevolezza del cambio di stile di vita in atto.

Le e-cig sono state salutate come il surrogato ideale, capace di portare un vizio pericoloso e puzzolente  a diventare la svaporata di una nuvoletta dal gusto a scelta. Il traguardo era così importante da convincere molti della sua efficacia, e in men che non si dica, due anni or sono, sono sorti come funghi piccoli negozi per la rivendita di e-cig. Dove sta l’imbroglio? Soprattutto nella testa delle persone: un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità ci rivela che solo il 10% di chi fuma e-cig ha smesso con le sigarette tradizionali. Il 44% ne ha diminuito leggermente il numero. Il 23% ha attuato una bella riduzione. Il 22% ha proseguito imperterrito come prima. 
Quindi, il 90% di chi usa le e-cig è ancora un fumatore di sigarette tradizionali a tutti gli effetti, e persino ANCHE quando usa le e-cig, dato che acquista quelle a base di nicotina. Sembra una presa in giro.
Ma c’è di peggio. Infatti, l’idea di fumare semplice vapore (poco più che fare le bolle di sapone, insomma) può convincere gli studenti a cominciare a fumare, togliendo anche quei residui di remora che nicotina e catrame potrebbero fornire. Infatti, se tra i 15 e i 25 anni di solito solo l’11% circa fuma, le e-cig sono usate invece dal 23% dei giovani.

Con le e-cig non si smette di fumare, perciò; anzi, è maggiore il rischio di cominciare.

Fonte:
T. Azzani – Sigaretta elettronica, siamo sicuri? – Bollettino OmCeOMI 1/2014

domenica 27 luglio 2014

METTI UN CAGNONE IN SPIAGGIA


Sulle spiagge di solito i cani non sono i benvenuti: possono entrare in orari specifici, a seconda delle ordinanze comunali, che però spesso vengono invocate a caso. Infatti, i cartelli su cui è scritto che i cani non possono entrare in spiaggia devono indicare sul retro il numero dell’ordinanza in questione, altrimenti non hanno valore di proibizione. I cani devono ovviamente essere muniti di guinzaglio e museruola, come in tutti il luoghi pubblici, ed essere sorvegliati come creanza comanda: anche se è un peccato, è diritto di tutti non gradire la vicinanza di un animale altrui: a volte perché è nero, a volte perché è grande, a volte perché un lontano trauma fa sudare freddo ogni volta che si vede un cane … rimane comunque un diritto, da esercitare in modo educato, non voler averci a che fare.

Se i padroni sono di buone maniere – mediamente pochi, a giudicare dai marciapiedi cittadini – il cane non solo non sporca la spiaggia, ma contribuisce a renderla più pulita. Nel corso dell’estate del 2012 e del 2013, i ricercatori della Central Michigan University hanno tenuto sotto controllo sezioni di 200 metri di una spiaggia, in cui alcune sezioni erano permesse ai cani (hanno scelto i border collie) e altre no. Sono state registrate le presenze di gabbiani su ciascuna porzione di spiaggia e sono state raccolti settimanalmente campioni di acqua di mare e di sabbia, valutando la carica batterica di E. coli, che potrebbe causare malattie nell’essere umano e a divieti di balneazione e chiusura delle spiagge. I campioni provenienti dalle spiagge in cui i cani avevano allontanato i gabbiani avevano conteggi di E. coli significativamente inferiori rispetto alle spiagge di controllo.
Ossia: i border collie  sono efficaci nel ridurre l’assembramento di gabbiani sulle spiagge ricreative, derivandone una minore quantità di Escherichia coli nella sabbia … Ditelo al bagnino!

Fonte:

American Society for Microbiology

lunedì 7 luglio 2014

ANCHE PER OGGI 10 PERSONE INFETTATE DALL'HIV

Probabilmente non ti interesserà, così come non interessa alla maggior parte degli italiani di qualsiasi età: ma tra oggi e domani 20 persone contrarranno il virus dell’HIV. Non perché oggi e domani siano una data particolare, ma perché questo è ciò che accade ogni giorno nel nostro Paese: 4000 casi nuovi all’anno significa, appunto, 10 oggi e 10 domani, a partire da qualsiasi momento; il 27,6% in Lombardia, il 14,5% nel Lazio, il 10,4% in Emilia-Romagna.

Tu non sai, non puoi sapere, qual è la storia sessuale di chi incontri. Perché potrebbe non saperla neppure la persona stessa. I sieropositivi non hanno macchie, non sono persone che non si lavano, non mostrano indizi particolari. Spesso neppure loro sanno di essere infettati. Spesso lo sanno, invece, ed è proprio la loro disperazione per la morte che verrà a spingerli a infettare altre persone.
Ricordati che se diventi sieropositivo potrai non dirlo a nessuno, ma potresti infettare le persone con cui hai rapporti intimi (penalmente perseguibile); e se scegliessi di condividerlo con i tuoi amici, ben presto ti circonderà un bel vuoto. Perché in Italia la morte fa paura, così tanta paura che è meglio non sapere né come vive chi ha l’HIV né informarsi prima di avere un rapporto sessuale casuale, a spot, non protetto.

Anche se in questi modi non si trasmette il virus, nessuno più condividerà con te una lattina di Coca, gli asciugamani, il letto; nessuno ti bacerà; non solo il tuo futuro affettivo può essere a rischio, ma anche quello lavorativo e la qualità della tua vita in generale.
Al telefono, sportello di counseling di un grosso ospedale milanese: “Posso aver contratto il virus, ma tanto c’è il vaccino, vero?”. Non ho obbligo di essere cosciente, di informarmi prima, di portarmi un preservativo in tasca o in borsa. Posso, tanto c’è il vaccino. NON C’È NESSUN VACCINO. Se prendi HIV, te lo tieni.
Afferma Carlo Federico Perno, ordinario di Virologia dell’Università di Roma Tor Vergata: "L'Italia è tra i fanalini di coda, in Europa, come tempo della diagnosi: è troppo tardiva, in fase avanzata, e questo significa minori chance di tornare alla normalità, anche con una terapia antivirale efficace, nonché maggiori chance di contagio di altre persone nel lungo periodo che intercorre tra l’infezione e la diagnosi (tardiva). Purtroppo, è totale l’assenza della percezione della malattia e la completa incoscienza di fronte alla gravità della stessa".
Pensaci. Il lupo, oggi, ha la forma di un virus, non fa rumore e ti mangia da dentro, non da fuori. Evitarlo è alla tua portata.

Fonti:
Adnkronos Salute, 26 maggio 2014
Comunicazione personale da Elisa Gasparotto, counselor

lunedì 30 giugno 2014

EIACULAZIONE PRECOCE E IMPOTENZA

Come sempre, nell’Italia pettegola e piccina, a suo tempo aveva fatto scalpore l’affermazione del cantautore Sting riguardo le sue prestazioni amorose con la moglie. 
Tanto scalpore corrisponde a una realtà: gli uomini che non sono in grado di ottenere performance sessuali che oltrepassino la dozzina di minuti sono tanti e sono anche in aumento, tanto che sono state diramate delle linee-guida per il trattamento di questo disturbo.
Il numero di minuti della performance: già questo modo di indicare un atto che dovrebbe contenere prevalentemente aspetti affettivi non condiziona in modo positivo né un atteggiamento di speranza né una spinta, per chi ne soffre, ad affrontare un percorso. Ammantata da leggende triviali, che paragonano l’erezione alla forza di carattere, l’eiaculazione precoce induce stress nell’uomo, certamente, ma, a maggior motivo, nelle donne, molte delle quali sopportano in silenzio per sempre questa incapacità dei loro compagni, spesso sperando che “passi con il tempo”.

Protocolli della Medicina allopatica: inibitori del reuptake della serotonina, approvati e off-label, spray anestetici impiegati per attenuare la sensibilità del pene, oppiacei, come il tramadolo, e altri farmaci attualmente in fase di sviluppo clinico.
Protocollo della Medicina omeopatica unicista: dipende ovviamente dalle caratteristiche del soggetto e si riallaccia a vissuti psicologici e a problematiche fisiche in modo più specifico. 
Qualche esempio:
  • Lycopodium: la persona schiacciata ingiustamente, dalla mancanza di fiducia in se stessa, da un senso di potere e di dignità perduti; soffre di prostatite, di allergia con prurito in gola, di cefalea se il clima è troppo caldo; è sempre stanco, non vuole apparire, non ama il suo lavoro; rimugina la sua rabbia senza mostrarla apertamente; la causa dell’impotenza è proprio legata all’insoddisfazione generale sulla sua vita.
  • Arsenicum album: ossessivo, meticoloso, non tollera il disordine, sempre in movimento, ansioso, con questioni legate alla morte; alle volte lo sfiora l’idea del suicidio; c’è un edema dei genitali; la causa dell’impotenza sta nell’ansia e nella frenesia che lo pervade, corre verso qualcosa che neanche lui sa cos’è.
  • Nux vomica: lo stressato per antonomasia, si sveglia alle 4 di notte, fuma e beve litri di caffè, ha preso tanti farmaci, ha paura della mancanza e della povertà, sensibilissimo a ogni odore e facilmente impressionabile; si arrabbia sbottando; è esaurito psicologicamente, e per questo non riesce a dare il massimo di se stesso.
  • Caladium: avvolto dal fumo delle sue sigarette, nota sempre qualcosa di sbagliato, che lo rende infelice, in ciò che lo circonda; perde la memoria; a volte invece è mentalmente eccitabile e si butta nei pericoli senza pensare; si cura solo se il medico gli ispira vera fiducia. Il desiderio sessuale è violento, ma i genitali non rispondono …

Un approfondimento di valore qui .

L’omeopatia unicista raggiunge il nucleo profondo di una persona. Un aiuto psicologico, possibilmente affrontato con un professionista che conosca l’omeopatia, può aiutare a migliorare il modo di prendere la vita, a conoscere i nodi problematici, a riflettere sul percorso umano maschile. Il problema si può superare, guadagnandoci anche in auto-conoscenza.

Per approfondire:
Althof S.E. et al. - An Update of the International Society of Sexual Medicine's Guidelines for the Diagnosis and Treatment of Premature Ejaculation (PE) – J Sex Med,2014 Jun;11(6):1392-422. doi: 10.1111/jsm.12504. Epub 2014 May 22
The Journal Sexual Medicine 
International Society for Sexual Medicine

mercoledì 21 maggio 2014

SEGNALAZIONE DEGLI EFFETTI AVVERSI AI FARMACI

La segnalazione di effetti avversi ai farmaci immessi sul territorio italiano è raddoppiata dal 2011 al 2013. Le segnalazioni sono state 30.614 e vanno dallo shock anafilattico alle convulsioni, dalla vasculite alla microangiopatia trombotica, da infezioni ad ascessi. Sono oltre 1 milione in tutta Europa. 

Le segnalazioni provenienti dai cittadini sono aumentate del 52%, grazie alla legislazione europea, dando l’idea della maggior attenzione e del maggior senso critico che attualmente accompagna l’uso dei farmaci. 

Per segnalare le reazioni avverse (link per i cittadini e gli operatori sanitari): AIFA


Fonti:

II Rapporto annuale EudraVigilance, Agenzia europea per le medicine (Ema), Parlamento Europeo  

Quotidianosanità.it, 30 aprile 2014

venerdì 9 maggio 2014

MELE ANTI-TUMORE

Nutrirsi di vegetali fa bene alla salute e aiuta a prevenire le malattie degenerative: è importante che le ricerche scientifiche forniscano dei dati a questa affermazione, di per sé già di buon senso. Eccone uno: gli oligosaccaridi delle mele arrestano, fino al 46% dei casi, il ciclo vitale delle cellule del cancro del colon umano in vitro e superato il farmaco chemio più comunemente conosciuto e usato, con effetto dose-dipendente.
Se il risultato della ricerca, effettuata in Cina presso l’Università di Xi’an, fosse confermato anche nella clinica, la cura per il tumore del colon (molto diffuso attualmente) andrebbe incontro a una rivoluzione, dal momento che gli oligosaccaridi (ossia gli zuccheri semplici contenuti nella frutta) sono molecole biologiche, che l'organismo umano assorbe naturalmente, mentre il farmaco chemioterapico viene recepito e trattato malissimo dall'organismo ed essendo, per sua natura, non biocompatibile, spesso scatena reazioni collaterali tossiche nel paziente.
Un dato già noto, sempre sulle mele, prendeva in considerazione l’altissima presenza di sostanze antiossidanti e protettive nei confronti del cancro presenti nella buccia. Le mele sono la fonte essenziale di polifenoli (prodotti del metabolismo della pianta): ognuna di esse può contenerne da 110 a 347 mg/100 g di frutto fresco. Sono anche una fonte di flavonoidi (chiamati Vitamina P), composti fitochimici pigmentati, anch’essi polifenoli antiossidanti.
Gli zuccheri semplici delle semplici mele, nonché le loro accattivanti bucce, rappresentano quindi una potente fonte di prevenzione del cancro al colon. Tutti i diritti riservati: a Madre Natura.


Fonti:


Li Q. et al. - Oligosaccharide from apple induces apoptosis and cell cycle arrest in HT29 human colon cancer cells -

Natural News

venerdì 2 maggio 2014

INFORMARE SUI TUMORI


“Si sa, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi. Questo era sempre stato anche il mio atteggiamento. Così, quando capitò a me, ero impreparato come tutti e in un primo momento fu come se davvero succedesse a qualcun altro. «Signor Terzani, lei ha il cancro», disse il medico, ma era come non parlasse a me, tanto è vero — e me ne accorsi subito, meravigliandomi — che non mi disperai, non mi commossi: come se in fondo la cosa non mi riguardasse. Forse quella prima indifferenza fu solo un'istintiva forma di difesa, un modo per mantenere, un contegno, per prendere le distanze, ma mi aiutò. Riuscire a guardarsi con gli occhi di un sé fuori da sé serve sempre. Ed è un esercizio, questo, che si può imparare.”
Quando ci si ammala di tumore, si è shoccati e si prova vergogna. La vergogna è un corollario comune del trauma psicologico. Una parte degli italiani, poi, è ancora scaramantica, come si usava una volta, quando certe parole non si potevano dire perché altrimenti “ci si sarebbe tirati addosso le malattie”. Come se, invece, non dicendo nulla, le  malattie stessero lontane …. 

mercoledì 23 aprile 2014

OMEOPATIA E FENOMENO DELL'ENTANGLEMENT

L’omeopatia, applicata da veri studiosi della scienza di Hahnemann, funziona – checché ne dicano coloro che non l’hanno mai sperimentata. Ma come funzioni, come possa arrivare così profondamente nei tessuti malati, nelle infezioni e nelle degenerazioni cellulari, questo è ancora un mistero, anche se molti studi, soprattutto quelli condotti in campo fisico quantistico, cominciano a dare spiegazioni tanto inattese quanto importanti. 
Il complesso lavoro, pubblicato da Marcin Molski su Homeopathy nel 2010, dimostra come solo applicando regole biofisiche di natura quantistica ai sistemi omeopatici si potrà superare il paradosso fra numero di Avogadro e funzione ancora attiva del preparato omeopatico dinamizzato. “In altre parole, diluizione e dinamizzazione creano, fra solvente e soluto, un punto quantico, cioè una nanostruttura formata da un'inclusione di un materiale semiconduttore all'interno di un altro semiconduttore: tale struttura genera un pozzo di potenziale tridimensionale che confina i portatori di carica (elettroni e lacune) in una piccola regione di spazio, in cui i livelli energetici divengono discreti e capaci di influenzare strutture complesse, come la fisiologia umana e animale”.

venerdì 4 aprile 2014

LA SALUTE E' ANCHE UN PRODOTTO DELLA LUCE

Foto: Romitorio di San Colombano, Maremma grossetana © G.d’A.
Chiunque sia stato in ospedale, anche per pochi giorni, avrà sicuramente l’incubo del ricordo di luci che si accendono, improvvise e invadenti, a ore innaturali e per i più svariati motivi, anche di emergenza. La vita in ospedale ha dei ritmi tutti suoi, con i pasti serviti all’ora delle merende, si sa. I ritmi di sonno e veglia risultano quindi compromessi ed è frequente la richiesta di farmaci per dormire. 
A questo proposito, alcune ricerche hanno dimostrato che la luce ha effetti sull’energia e sulla più rapida ripresa delle persone anche in ospedale.

Che la luce governi i ritmi mentali è una scoperta avvenuta molti anni fa, e alcuni Paesi del nord del mondo, dove la luce solare manca per molti mesi all’anno, si sono dotati di lampade speciali sia per la casa che per gli ambienti di lavoro. Queste lampade emettono una luce che vibra come quella dello spettro solare, chiamata “sorgente di luce ad ampio spettro”. La luce ad ampio spettro, tra i tanti effetti sperimentati, consente una maggiore tolleranza allo stress, migliora lo stato emotivo, accelera i processi di recupero delle forze dopo le malattie e riduce i disturbi del sonno.
In ospedale, l’affaticamento dovuto alla mancanza dei normali ritmi di sonno, oltre all’influenza dell’ambiente, aumenta anche la percezione del dolore fisico. Questa ricerca è stata compiuta da una infermiera e ricercatrice, Esther Bernhofer  della Cleveland Clinic, in Ohio, ed è stata pubblicata sul Journal of Advanced Nursing. Dotare i pazienti, a casa o in ospedale, di una fonte di luce a pieno spettro potrebbe rendere meno pesante il decorso clinico delle malattie, dalle più banali alle più impegnative.

Fonti:
J Adv Nurs., 2013 Oct 27
Doctor33.it, 4 novembre 2013

martedì 1 aprile 2014

PILLOLA DEL GIORNO DOPO: ATTENZIONE AL PESO

foto tratta dal blog Vulcanostatale.com
Levonorgestrel - la molecola che ha cambiato le sorti dei rapporti a rischio, introducendo la possibilità di fermare prima del nascere l’innesco di una gravidanza – deve essere assunta con regole precise (non oltre le 72 ore dal rapporto a rischio, ogni ora di ritardo aumenta la possibilità che la gravidanza si instauri comunque). Una nuova avvertenza importante è stata introdotta con il 2014: se la donna pesa oltre i 75-80 kg di peso, la contraccezione d’emergenza con il Levonorgestrel non funziona. Si stanno valutando i dati e le alternative.
Si ricorda che la contraccezione d’emergenza, che negli Stati Uniti non richiede ricetta medica, è un diritto, esigibile dal proprio Medico di Medicina Generale, prescrivibile da QUALSIASI medico e ottenibile presso i Pronto Soccorso.

Nei Pronto Soccorso il farmaco può essere negato (senza alcun diritto) dai medici in turno. Si tratta di una violazione, in quanto non esiste l’obiezione per la “pillola del giorno dopo”, che non può essere paragonata a una interruzione di gravidanza.
Data l’alta percentuale di medici dediti a questo malcostume, si ricorda che in alcune città sono organizzati gruppi di medici prescrittori di emergenza.

N.B. Una situazione di emergenza può capitare, ma la contraccezione abituale (e non d’urgenza) è un dovere.


Fonte: Doctor33.it, 27 novembre 2013

giovedì 20 marzo 2014

LAVARSI LE MANI? NON E' COSI' SCONTATO

Sembra incredibile, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha appena concluso una campagna per pubblicizzare l’igiene della mani in cinque Paesi, dimostrando che tale campagna è “fattibile” e deve essere allargata a tutto il mondo.
Ma di cosa si tratta? Dal dicembre 2006 al dicembre 2008 è stato condotto uno studio semisperimentale presso sei siti pilota (55 reparti in 43 ospedali) in Costa Rica, Italia, Mali, Pakistan e Arabia Saudita. L’approccio agli operatori è stato graduale e suddiviso in quattro fasi da 3 - 6 mesi. È stato valutato il livello di igiene e le conoscenze sulla questione, da parte di operatori sanitari,  tramite un questionario, che richiedeva conoscenze personali sulla trasmissione dei microbi e sui principi di igiene delle mani. I risultati statistici dello studio hanno mostrato che si è passati da una competenza completa del 51% a una del 67%, con un miglioramento globale, da parte degli operatori, delle strategie per mantenere la maggiore asetticità possibile durante qualsiasi forma di intervento su altri esseri umani.
Le infezioni associate all'assistenza sanitaria rappresentano una notevole minaccia per la sicurezza dei pazienti in tutto il mondo. La trasmissione avviene principalmente mediante le mani degli operatori sanitari, ma la conformità con le norme è generalmente insufficiente e servono strategie di miglioramento efficaci. Ed è stato possibile constatare l’efficacia di questo intervento perché, dopo 2 anni, tali conoscenze erano ancora presenti, in continua via di accrescimento e estese anche alla popolazione.

Quando e come lavarsi le mani: http://www.my-personaltrainer.it/salute/lavarsi-mani.html 

Fonti: univadis.it, 5.2.2014 - Global implementation of WHO’s multimodal strategy for improvement of hand hygiene: a quasi-experimental study - Benedetta Allegranzi, Angèle Gayet-Ageron, Nizam Damani, Loséni Bengaly, Mary-Louise McLaws, Maria-Luisa Moro, Ziad Memish, Orlando Urroz, Hervé Richet, Julie Storr, Liam Donaldson, Didier Pittet